Oh, questa, poi, non se la sarebbe aspettata! Le si avvicinò, col viso sconvolto. Ma Truciolino aveva sempre in tasca dieci espedienti.
- Che ti succede?, gli chiese.
- Ma... ma..., balbettò lui.
- Spiegati; non ti capisco.
Il dottore, un bel tipo magro e robusto, con due baffettini arricciati e la faccia energica, guardava sorridendo.
- Tu baciavi il signore?
- Sei matto? Mi facevo esaminare la bocca per ottenere un rimedio contro la carie dei denti. Sai quanto ne soffro!
E, poichè Momolo restava rannuvolato, concluse stringendosi nelle spalle:
- Vorresti avere una moglie con i denti tutti neri, eh! E che ti svegliasse di notte con le sue grida? Sarebbe un bell'impiccio per tutti e due!
Alzò le spalle con un gesto birichino, prese il braccio del dottore ed uscì, lasciando Momolo immerso nello stupore. Che fosse vero? E poi, si poteva mentire con quel volto tranquillo e con quegli occhioni chiari? No, no; Truciolino aveva detta la verità, avea fatto tutto a fin di bene. E si rassicurò completamente.
Aveva acquistata tanta fiducia, ormai, da non temere più le chiacchiere dei malevoli. Tutti invidiosi, e fors'anche rivali! Perciò, allorchè un amico venne a dirgli che la minore delle signorine Tunica si trovava ogni sera, verso l'imbrunire, in una via appartata con uno studente, rispose: È impossibile!
Tuttavia, volle vedere con i propri occhi.
Maledizione! Li scorse davvero, stretti l'uno all'altra, passare a mezzo metro da lui senza badargli. E chi sa cosa avrebbero fatto, se non fosse intervenuto subito, come l'ombra del Commendatore.
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