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      Avrei voluto che tutto il mondo mi amasse, come io sentivo di poterlo amare. Avrei desiderato che ognuno accorresse incontro a me, com'io sentivo che sarei corso incontro a tutti, col sorriso sulle labbra. Una simpatia invincibile mi trascinava ad amare ogni cosa e ogni uomo. Ero come un fanciullo e scherzavo con me stesso e guardandomi nello specchio credevo di poter vincere con la sola forza del mio schietto sorriso.
      Ahimè! Le delusioni piovvero sulla mia anima e ne portaron via a poco a poco ogni fede. Invece di amore, odio; invece di franchezza, ipocrisia; invece di risa squillanti, sogghigni e livori. Non una creatura umana comprese il battito del mio cuore; tranne tu, mio unico buon amico. E tu pure hai mentito a te stesso e alla nostra amicizia, anche tu ti sei ripiegato sotto l'invulnerabile manto della diffidenza. Ho bussato a tutti i cuori. Gli uomini mi han dileggiato, mostrandomi a dito come un povero demente. Allora sperai che il sentimento di una donna fosse più schietto. Tentai timidamente; poi, fatto più ardito da un'apparenza di amore, mi buttai a capofitto nel vortice. Carezze e parole dolci e sorrisi, dapprima; poi sotto la maschera cominciai a intravedere risate ironiche e atroci dileggi. Ma che vi è, dunque, nel petto d'ogni umana creatura? Quale legge obbliga l'umanità intera a una lotta spaventosa, impossibile, a un antagonismo continuo tra individuo e individuo e, quel che è più strano, tra uomo e donna? Quanti dolori si son dovuti accumulare, chiamati a raccolta, distillati come le lagrime delle cose e delle persone, perchè la diffidenza e l'odio si svolgessero in trame sottili e insidiose intorno ad ogni cervello?


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254