- Uscieri, intimate il silenzio e annunziate che il Tribunale dell'Umanità sta per giudicare i mortali.
Il silenzio si stabilì immediatamente nella turbolenta riunione. La curiosità e più ancora la facile suggestionabilità dei mentecatti li inducevano a sospendere per il momento i discorsi ed a prendere parte al nuovo giuoco. Il vecchio riprese a parlare:
- Noi, Padre Eterno, in nome delle sante leggi, che governano il mondo, intimiamo all'umanità di presentarsi al nostro cospetto e di confessare le proprie colpe. Troppo a lungo abbiamo tollerato che gli impuri uomini si compiacessero nelle opere della carne e prolungassero lo scherzo, che noi facemmo creando il loro primo progenitore, col popolare la terra di creature deformi e manchevoli. Olà, la mia pipa!
Un uomo magro e lungo, con un volto giallognolo di anacoreta, si avanzò umilmente e si pose al fianco del vecchio, che lo accolse con aria paterna. Colui era, o almeno si credeva una pipa e si dichiarava felice allorchè qualche benigno amico esprimeva il desiderio di utilizzarlo nelle sue vere funzioni.
Il bizzarro presidente continuò il suo discorso:
- Tra una pipata e l'altra, annoiati dell'ozio, che ci procurava la nostra alta nascita, abbiamo formato un uomo con la creta. Speravamo ch'egli si divertisse; ma, poichè s'abbandonava, al pari di noi, all'indolenza infeconda, gli abbiamo assegnato una consorte, che gli occupasse le ore con le sue chiacchiere e con la sua lussuria. Ma che accadde? I figli della prima coppia cominciarono a guardarsi con occhio torvo e stesero le mani omicide e sacrileghe l'un sopra l'altro.
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