Che volete di più? Sono i soli che si occupino di noi.
Il vecchio signore lasciò udire un sordo gemito. Forse sognava. I tre lo guardarono nell'ombra, poi si fissarono:
-Dorme, lui! Se ne infischia. Avrà il portafogli pieno e la pancia anche, una bella pancia bianca e grassa da milionario. Guarda come gli splende la catena sul panciotto. È d'oro vero! Chi sa quanto potrà valere!
- E i diamanti degli anelli, li hai visti? Mi è passato innanzi poco fa. Gli ho guardato le mani: luccicavano come stelle. Che bellezza! È un vero signore.
- Dev'essere un conte di qui, dei dintorni. In paese lo chiamano sprecone, perchè ha la mania dei gioielli. Ne porterà addosso per chi sa quanto! Ma è anche religioso.
- Che importa? Peggio ancora. Ricco e religioso! Puah! Proverei più gusto a bucargli la pancia, così, per passare il tempo.
-Eh! Eh! E anche per pigliarti i quattrini e i gioielli.
- No. Ladro, no. Non mi piacerebbe. Averlo dinanzi, in un giorno di battaglia. Quello sì.
- Ma scapperebbe, lui!
- Bravo! Ed io lo rincorrerei e lo sorprenderei in qualche fetido nascondiglio della sua casa e lì, a quattr'occhi, come buoni camerati, gli proporrei di contargli i visceri uno per uno.
- Zitti! potrebbe ascoltarci!
- Va là, ipocrita da bottega! Anche tu godresti a vederci un po' più chiaro in quel ventre di rospo.
- Perchè no? Del resto, io non sono sanguinario. Gli chiederei semplicemente un sussidio per i poveri.
- E lo lascieresti vivere? E la denunzia?
- Sei matto! Gli legherei gentilmente un nastro intorno al collo, così, per farlo più bello, come un can barbone.
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