Ora, sorride più di frequente. Vorrei provarmi a renderlo allegro; ma credo che avrei paura di una sua risata. Spesso usciamo insieme a far compre; egli mi segue docilmente per tutti i negozi e s'incarica di portarmi qualche piccolo involto. Anche lui pare felicissimo e credo cominci ad amarmi come desidero, con tutta l'anima, senza pospormi alla diplomazia. Non ho più avuto notizie del pittore; neanche mio padre l'ha più visto: e ciò lo secca, mentre a me fa tanto piacere! So fosse tornato a Varsavia! È strano ch'io debba pensare a lui anche per odiarlo. Spesso mi sorprendo a ricordarne il volto rubicondo ed i baffi a spazzola. Soltanto il mio fidanzato può farmelo completamente dimenticare. Fra un mese ci sposeremo; poi, ci metteremo subito in viaggio. Ho già detto a Pietro Mercovich che desidero andare in Italia, specialmente a Napoli. Si deve star così bene in quella città! Quanti l'han visitata ne son rimasti entusiasmati.
Stefania è venuta a pregarmi di accettarla come damigella d'onore. Le ho detto con un po' di sussiego che ci avrei pensato. Vorrei rifiutarla; ma non ho nessuna amica più intima: ci conosciamo fin dall'infanzia! Inoltre, mi soddisfa l'idea di farla assistere al mio trionfo: perchè, bisogna confessarlo, Pietro Mercovich è stato lì lì per darle la preferenza. Per fortuna, sono giunta ancora in tempo: ed ora nessuna forza umana potrebbe disgiungerci l'uno dall'altro.
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Tutto è finito! È avvenuta una cosa orribile, mostruosa, che ha portato lo sconvolgimento nel mio cervello ed ha distrutta ogni mia speranza di gioia.
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