- Piuttosto morire, ho continuato a gridargli; piuttosto morire che lasciare Pietro Mercovich! Egli ha il mio amore e la mia anima! Lei, invece, mi tortura con la sua sola presenza. Tutto m'è caro in Pietro Mercovich; in lei, al contrario, tutto m'è spiacevole, mi causa disgusto: la risata, lo sguardo, il suono della voce! L'odio, l'odio, capisce? Ed ora spero che mi lascierà tranquilla per sempre!
Egli s'è alzato smaniando:
- Ah! È così! È così!
Il suo volto è diventato bianco come neve, le labbra gli si son strette l'una contro l'altra, gli occhi hanno persa l'espressione insolente e son divenuti tristi da far pietà. Tuttavia ho voluto lanciargli un ultimo sguardo di trionfo. Ma mi son sentita impallidire il viso a mia volta e le membra tremare di spasimo. Leone Varinski era scomparso! Dinanzi a me si teneva, con lo sguardo incerto e malinconico, Pietro Mercovich! Era lui, proprio lui! Non era possibile il dubbio! Era il suo viso serio, la sua aria dolce e triste! Soltanto i baffi rimanevano ancora piegati in su e rigidi. Quale trasformazione era avvenuta? Per quale spaventosa fatalità Leone Varinski aveva preso l'aspetto del mio fidanzato?
Sentii in quell'istante la voce di Pietro Mercovich chiedere ansiosamente
- Anna, mia diletta; come mi trovo qui?
- Pietro Mercovich, gridai; sei proprio tu?
Egli parve meravigliato della mia domanda; mi guardò con occhi trasognati, poi chiese di nuovo:
- Come mi trovo qui, Anna?
- Oh, Pietro Mercovich!, urlai. È finita, è finita per noi!
Mi si avvicinò e mi prese le mani; poi chinò il viso sul mio a baciarmi, Sentii la, impressione di quei baffi ispidi sulla mia pelle e diedi un piccolo grido di ribrezzo.
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