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      Le sedevano ai fianchi una signora attempata ed una giovanetta con due occhi scuri dolcissimi e il volto bruno, piccino.
      Se avessero saputo che parlavano con un impiegato! Ma il suo ufficio era tanto lontano! Si fece animo, attaccò discorso. Le signore pareva lo ascoltassero con interesse. Quando si nominò, la giovanetta ebbe una lieve esclamazione:
      - Ah, il novelliere!
      Allorchè furono uscite, egli rimase ancora un poco a sognare. Gli s'era scolpita forte nella memoria l'immagine di quei tre volti; ma sovra tutto gli suonava ancora all'orecchio una voce dolce e tranquilla, lievemente motteggiatrice. Egli sapeva, adesso, che la signora dagli occhi chiari era vedova e si chiamava donna Graziella Neve: le altre due erano la zia e la cugina. Uscì anche lui; ma si sentiva già annoiato di quella grande città. Avrebbe voluto chiudersi in una stanza silenziosa e pensare. A che? Non sapeva bene; provava soltanto una grande smania di solitudine. Tentennò il capo, mormorando: Grullerie! Poi s'avviò per le strade rumorose.
     
     
     *

      * *
     
      Il domani visitò San Paolo; ma si fermò poco nella chiesa istoriata di figure di papi. Diede uno sguardo distratto agli altari scolpiti in marmi preziosi, sorrise all'ingenuità degli affreschi antichi, meditò un poco sui vetri spezzati, ove ancora rimanevano frammenti di volti dipinti meravigliosamente. Poi uscì, all'aperto. Dinanzi a lui si stendeva una quieta via di campagna, fiancheggiata d'alberi. Allungò il passo per quella, avviandosi verso un gruppo di case, che scorgeva nel fondo.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





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