Qualche volta gli intermezzi assumevano il carattere di vere battaglie. Ma c'entrava lo zampino di quel benedetto dentista! Oh, non aveva il coraggio di storpiare il nome del poeta, chiamandolo "Ciffarelli"? Una sera, mentre giocavamo, capitò un fattorino con un telegramma, indirizzato al poeta. L'amico ebbe un colpo al cuore, diede uno sguardo trionfante a noi, che, umilmente, contemplavamo il rettangolo di carta gialla, frugò nelle tasche, ne cavò quattro soldi, gli unici, che regalò con un gesto grandioso al fattorino; poi ruppe nervosamente l'involucro. Eterni Dei! Dentro, veniva pregato di prender parte ad una sottoscrizione per comprare qualche dente, compreso quello del giudizio, al grande scrittore Ciffarelli. Avvenne una scena spaventevole; ma il dentista, autore dello scherzo, se la cavò col rimborsare i quattro soldi. Qualche volta costui si divertiva a contraddire il poeta in questioni letterarie.
- Oh, esclamava con aria estasiata; com'è simpatico quel... (e qui un nome di autore notissimo quanto idiota).
Si chinava, poi, verso di me per chiedermi:
- Aiutami! Citami qualche altro!
E, dietro mio suggerimento, continuava:
- E la... (altro nome, ma.... d'autrice), Ecco una poetessa!
Il poeta digrignava i denti, girava gli occhi ferocemente, poi scoppiava, moralmente, s'intende. E non aveva torto. Una sera, egli parlava con entusiasmo di Shelley.
- Già! Scelerì!, borbottò il dentista dandosi un aspetto indifferente.
- Shelley!, corresse il poeta.
- Sì, Sì, Scellì, l'autore del "Manuale del perfetto cuoco"!
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Ciffarelli Shelley Scellì
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