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      - È la miseria, che lo rende timido; diceva il mio amico. Non vedi com'è sempre triste, pover'uomo? Egli si vergogna di sè stesso.
      Un giorno decidemmo di aiutarlo con le nostre poche forze pecuniarie e di recargli un conforto dimostrandogli la nostra simpatia con un atto materiale. Un'elemosina nostra non avrebbe potuto offenderlo! E poi, bisognava ben ricompensarlo per le gioie, che ci procurava rievocando ai nostri occhi un idolo della nostra gioventù entusiasta. Frugammo nelle tasche, ma dopo laboriose ricerche riuscimmo a raccogliere soltanto due soldi, che dividemmo fraternamente. Poi, l'un dietro l'altro, passammo dinanzi a Baudelaire deponendo sul suo banco la nostra offerta modesta, accompagnata da un gesto devoto e da uno sguardo d'intesa. La sera stessa andammo a battere all'uscio degli amici più ricchi per raccogliere un più degno dono. Ma, che volete?, le tentazioni sono tante in questo basso mondo, e il gruzzolo raccolto era così meschino! In conclusione, il domani eravamo possessori di due centesimi. Tuttavia la tenuità dell'offerta non ci scoraggiò. Egli saprà comprendere la nostra intenzione, ci dicemmo. E ripetemmo la scena del giorno prima, ma ancor più gravi e raccolti. Il cartolaio, vedendoci passare e deporre la nostra monetina, tentò di alzarsi, forse per ringraziarci; ma la commozione glielo impedì. Ci diede uno sguardo stralunato e fece udire un debole gemito.
      Poco dopo, ripassando da quella strada, trovammo chiusa la cartoleria. Un vicino di bottega ci disse che aveva visto il proprietario uscirne barcollando con un'espressione sconfortata sul viso, poi chiuderla a chiave risolutamente e allontanarsi a passi precipitosi.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





Baudelaire