Questo dal lato puramente soggettivo della speculazione storica. Ma v'ha ancora un altro argomento di peculiare interesse che può spingere all'indagine intorno alla decadenza militare della Veneta Repubblica.
L'ambiente della storia presenta ricorsi di singolare rilievo, suggestioni forti e spontanee sulle quali, a determinati periodi di tempo, non sembra nè vano nè inutile riportare il contributo positivo degli studi e della meditazione, affinchè traccino a loro volta norma ad un nuovo ricorso di fatti.
E Venezia, con gli svariati suoi atteggiamenti della politica, dei commerci, dell'arte, dell'incremento economico e marinaro, è soggetto che volentieri s'impone oggigiorno allo spirito ed alla fantasia e li occupa con l'inesauribile fascino di una figura dalle perfezioni classiche. L'opera del Molmenti sulla storia di Venezia nella vita privata simboleggia l'espressione più bella ed alta di questi sensi.
Per le cose della decadenza e della rovina militare della Serenissima i documenti non scarseggiano. V'ha anzi plètora, come per solito accade dei periodi storici e sociali di debolezza e di dissolvimento, i quali sono pur sempre anche i più loquaci e papirofili, perchè appunto sono i meno attivi e materiati di fatti.
E questi documenti assai numerosi e del tutto inesplorati nelle grosse filze del Senato militar e dei provveditori Foscarini e Battagia all'Archivio di Stato dei Frari in Venezia, oltre che illustrare il periodo storico singolarmente considerato, gittano per riverbero nuova luce sulle operazioni dell'esercito francese e del generale Buonaparte, da Lodi a Leoben.
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