Dopo quattro anni questi generali dovevano mutare residenza, ma nel 1790 - cioč allo spirare del primo quadriennio dacchč la determinazione fu presa - il sergente maggiore di battaglia Arnerich faceva sapere al Savio alla scrittura che egli non era pił in grado di muoversi dalla Dalmazia, perchč diventato pił che nonagenario.
E non soltanto i generali erano incapaci di viaggiare dall'Italia, oltremare e viceversa. Nello stesso anno 1790 anche i colonnelli brigadieri Macedonia e Gazo si dovettero lasciare alle rispettive guarnigioni, stante la loro tarda vecchiezza.
La gerarchia generalizia era poi troppo ristretta in confronto degli aspiranti. La piramide gerarchica nell'esercito Veneto si restringeva talmente verso il vertice da rendere necessaria una longevitą pressochč biblica per raggiungerla. Nel 1781 i quadri dello stato generale erano: 1 tenente generale, 2 sergenti generali, 6 sergenti maggiori di battaglia, oltre ai sopraintendenti del genio e della cavalleria con il grado di colonnelli brigadieri. Il tenente generale era Alvise Fracchia-Magagnini di 85 anni, di cui 68 di continuato servizio; i sergenti generali erano Pasquali e Rade-Maina, vecchi colonnelli dei fanti oltramarini; i sergenti maggiori di battaglia Arnerich, Salimbeni, Maroli, Nonveller, Rado e Strątico.
Non pochi di questi occupavano ancora le cariche generalizie nel 1796, vale a dire che erano infeudati nell'ufficio da oltre tre lustri.
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Teoricamente i metodi per la elevazione degli ufficiali agli alti gradi dell'esercito dovevano essere di garanzia sicura per la bontą dei quadri.
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