Più caratteristiche erano le prove per l'arma di cavalleria, in quanto quest'arma poteva considerarsi esotica in un esercito a base marinaresca come era quello della Serenissima, anche nei tempi dello splendore. Così, nel marzo del 1795, rendendosi vacante in Verona il posto di sergente-maggiore(56) nel reggimento dei dragoni Colonnello Giovanni Antonio Soffietti, si presentarono candidati alle prescritte prove sei degli otto capitani comandanti di compagnia, e ad essi furono proposti i seguenti quesiti, da estrarsi a sorte in numero di quattro per ogni esaminando:
1°) Data una distanza di 100 miglia, data la premura del comandante che il nostro squadrone arrivi quanto più presto possibile ad unirsi ad un'altra cavalleria colà esistente, e data infine la qualità del cammino, si ricerca in quanti giorni, senza troppo disagio, sarà compiuta la marcia e di quali avvertenze abbia a far uso durante il viaggio - 2°) Acquartierata la cavalleria in una grossa terra in prossimità del nemico, quali saranno le precauzioni contro le sorprese - 3°) Con quali avvertenze si custodiscono i prigionieri di guerra mentre si conducono al luogo loro assegnato - 4°) In qual modo si scorta un convoglio di vittuarie passando per i luoghi sospetti - 5°) Come si marcia alla sordina - 6°) Contromarce per righe - 7°) Come si mettono in contribuzione i villaggi nemici, vigente sempre il timore che il nemico ci sia alle spalle - 8°) Se lo squadrone arrivasse ad un fiume inguadabile, che ripieghi si farebbero - 9°) Lo squadrone, in colonna di divisioni, si trova su di una strada dove i cavalli non possono che marciare di passo: esso è forzato a ritirarsi facendo fuoco.
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Serenissima Verona Colonnello Giovanni Antonio Soffietti Data Acquartierata Contromarce
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