Nel piedilista del 1° settembre 1776 quei corpi erano descritti come segue(103):
Reggimento Bubich, Selich, Scutari, Sinj, Matutinovich, Craina, Minotto, Rado, Macedonia, Dandria e Bua. Ciascun reggimento contava di regola 9 compagnie, o raccolte per intero in uno dei grandi riparti territoriali della Serenissima, o suddivise tra i riparti medesimi e le navi armate. Faceva però eccezione da questa regola il reggimento degli oltremarini del circondario di Sinj, il quale contava 11 compagnie ripartite nelle province d'Italia e di Dalmazia. La maggior forza di questo corpo era dovuta all'importanza militare del territorio nel quale esso si levava, ed al valore e numero dei castelli di frontiera che in esso esistevano (Spalato, Salona, Clissa, Sinj ecc.).
Secondo le tabelle organiche di formazione, approvate dal Senato, il reggimento di oltremarini non doveva superare la forza di 432 uomini, ciò che stabiliva l'effettivo delle compagnie in una media di 54 presenti ognuna. Tale forza non era però mai effettiva, neppure nei periodi di neutralità o durante i mesi del completo armamento delle due squadre, grossa e sottile, quando trattavasi cioè di spedizioni marittime o di crociere di maggiore rilievo. Così nel 1787, al tempo delle imprese di Angelo Emo, presero imbarco il 1° marzo del detto anno sulle navi armate in guerra ben 19 compagnie di fanti oltremarini, ma essendo tale contingente troppo scarso nella sua forza complessiva di un migliaio di uomini appena, convenne ricorrere al complemento dei reggimenti italiani, i quali fornirono altre 12 compagnie alla squadra, oltre alle 19 fornite dagli Schiavoni.
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