Alla vigilia dell'arrivo dei Francesi nel Veneto gli oltremarini avevano 24 delle loro compagnie dislocate in Terraferma, con una forza complessiva di 1648 uomini compresi i rinforzi dovuti alle craine(104).
Tutte queste compagnie erano ripartite come segue: A Verona, Legnago e Peschiera 9, a Brescia con il castello di Orzinovi 4 1/2(105), a Bergamo e contado 3, a Crema mezza compagnia, al Lido, con Chioggia e Capo d'Istria 7 compagnie.
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I soldati del tempo oziavano molto, e nell'ozio sfibrante e prolungato che li logorava gli elementi pių torbidi degli ingaggiati avevano modo di compiere un vero e proprio corso di perfezionamento. L'azione degli ufficiali non rappresentava di certo alcun freno in questi moti, perchč essa si limitava al controllo delle cifre sui registri, alla sorveglianza del maneggio d'armi nei cortili delle caserme e dei castelli, e si arrestava alla soglia delle camerate che perciō restavano abbandonate a sč medesime ed ai propri inquilini in un vero stato di abbiezione morale e di miseria materiale.
Al tocco del tamburo, che batteva la diana ogni mattina all'alba, cominciava il giornaliero servizio sulle navi armate e nelle caserme. I soldati si levavano dai loro giacigli, composti di regola della semplice schiavina, o rozza, coperta da letto gittata semplicemente sulle nude tavole, o pių spesso sul terreno sul quale essi dormivano quasi sempre vestiti.
I paglioni, o pagliericci, vennero a mitigare la durezza di queste vita dei soldati della Serenissima soltanto verso la sua fine, e pių precisamente a principiare dall'anno 1781; e furono limitati dapprima ai presidi delle pių notevoli fortezze ed in particolari circostanze di servizio(106).
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