Le guardie rappresentavano il pensiero dominante della vita di guarnigione, epperciò il soldato semplice era anche denominato con l'appellativo di fazioniere, come che quello fosse il suo ufficio esclusivo. Nel servizio territoriale era impiegato ordinariamente un terzo della forza, del qual costume è rimasta traccia fino ai giorni nostri nella norma regolamentare la quale prescrive che il soldato debba avere almeno due notti libere per una passata in sentinella. Le esigenze della società del tempo, il grande numero delle magistrature militari e la frequenza delle risse tra i soldati moltiplicavano a dismisura i posti di guardia. Così vi erano gran-guardie nelle principali piazze delle città fortificate, guardie d'onore alle primarie cariche militari del luogo, agli ufficiali superiori del reggimento, e così via. Valga ad esempio il seguente specchio delle guardie della città di Verona, nell'anno
1794(107):
Nè è forse fuori luogo ricordare a questo punto anche il servizio di guardia che le truppe prestavano nelle isole e nell'estuario di Venezia, nel 1792(110).
Guardia al Lido, 44 uomini; appostamenti e feluche di sanità al Lido, 24; feluca S. Erasmo, 8; feluca Tre Porti, 8; Falconera, 8; Carvale, 8; Porto Quieto, 8; sciabecco del canale dei Marani, 12; feluca del canale dei Marani, 12; due feluche a Poveglia, 16; feluca S. Pietro in Volta, 8; feluca di Fisolo, 8; feluca delle urgenze 8; fusta, 24; sciabecco Po di Goro, 48; feluca Po di Goro, 8; feluca Malamocco, 8; seconda feluca di Malamocco, 8; servizi vari di guardia alle reclute, alle caserme ecc., 60. Totale, 308 uomini comandati a Venezia e nell'estuario in giornaliero servizio da "fazionieri".
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