Come gli oltramarini, anche reggimenti di italiani si suddividevano in 9 compagnie ciascuno(119). La loro forza complessiva oscillava nel 1790 intorno ai 6276 uomini, ripartiti in 162 compagnie organiche. Di queste, 43 con 2712 uomini erano nelle guarnigioni di terraferma, raccolte in massima parte nei presidi di Verona, Legnago e Peschiera, quando a quelle terre venne ad affacciarsi Napoleone Buonaparte.
CAPO V.
Le milizie paesane.
L'esercito assoldato del vecchio regime agonizzava adunque a Venezia sotto il peso degli anni, degli errori e dell'universale indifferenza. Indebolito nel principio di autoritą, roso dal tarlo profondo dell'indisciplina, conscio di essere diventato da ultimo uno strumento inutile a sč medesimo, maleviso ai novatori come un'arma da tirannide decrepita, trascurato dai medesimi governanti che ne sapevano tutta l'intima debolezza organica e morale, l'esercito assoldato veneto pił non rappresentava alla caduta della Repubblica se non l'ombra di sč medesimo, una sopravvivenza intristita che il primo soffio di fronda sarebbe stato sufficiente a rovesciare nella polvere.
Causa dunque la pertinace riluttanza della Serenissima nel concedere all'organismo nato ai bei tempi dei condottieri del Trecento le riforme e l'evoluzione che esso richiedeva, l'organismo medesimo stava per giungere all'ultima mčta del suo travagliato ciclo nella cittą delle lagune.
Si spiega cosģ come nello spirito dei migliori - per quanto pochi - si rappresentasse la necessitą di surrogare alla imminente rovina delle armi regolate venete qualche altro istituto che valesse a raffermare nelle medesime quella fiducia che sembrava oramai spenta nei cuori.
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