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      Per questa seconda grande levata delle cerne il Savio alla Scrittura aveva promulgato non poche norme, da osservarsi scrupolosamente da tutte le cariche cioè autorità militari competenti. I drappelli dei congedandi della levata del 1794 dovevano essere riaccompagnati alle rispettive case da ufficiali: tutti i mezzi di trasporto oltremare dovevano sfruttarsi all'uopo, come tutte le lusinghe dovevano pure adoperarsi nell'intento d'indurre le cerne più volonterose ad assoggettarsi ad una riafferma con premio(133).
      E ciò urgeva oltremodo. La proporzione delle cerne ai "regolati", causa l'inaridirsi delle fonti di reclutamento di questi ultimi, minacciava di far traboccare il piatto della bilancia a favore delle milizie paesane, ciò che se poteva sorridere ai novatori non poteva talentare per certo ai conservatori. Sicchè le riafferme mantenendo alle armi un certo numero di cerne che, sotto molti rispetti, potevano considerarsi come "regolati", dovevano funzionare quasi da vàlvola di sicurezza del sistema dell'amalgama.
     
     
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      Le unità dei soldati permanenti, intristite dall'indisciplina, scheletrite dalle diserzioni, si fondevano infatti come neve al sole.
      Devo infatti far presente alla E. V. - scriveva il 16 febbraio 1796 il Savio alla Scrittura Priuli al Doge,
      - che presidiate essendo le presenti piazze e fortezze d'Oltre-Mincio compresa Verona da fanteria italiana, con teste 2712, artiglieri 173 e 1223 nazionali (Oltramarini), eseguito lo sbando tra giugno e novembre degli Istriani, delle Craine e delle Cernide Italiane levate nell'anno 1794, il totale delle pubbliche forze della Repubblica in Italia verrà a ridursi a 4 compagnie di invalidi - in tutto teste 327 - che formano il presidio delle città di Palma, Udine, Treviso, Padova, Rovigo e Vicenza, a 7 compagnie di cavalleria ed a 325 invalidi Oltremarini disposti tra gli appostamenti del Lido, Istria e Padova, e finalmente a 24 compagnie di Nazionali formanti teste 789, tra il Lido e la Terraferma, oltre a 4 compagnie di cannonieri, con teste 141 ed Italiani attive compagnie 13, con teste 325. In tutti, teste 2187, che occorrer dovranno alle molteplici esigenze della sanità, biave, oltre le guardie, i dazi etc.


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La Campagna del 1796 nel Veneto
Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi)
di Eugenio Barbarich
Tip. E. Voghera Roma
1910 pagine 199

   





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