I bombardieri di Venezia, dell'estuario e dei riparti Oltremare, con le rispettive scuole, dovevano provvedere al servizio delle artiglierie sui pubblici legni, oppure assoggettarsi al pagamento della relativa tansa, o tassa di esonerazione come si è detto più sopra.
I bombardieri - secondo i capitolari dell'arte - dovevano presentarsi a raccolta ad ogni tocco di generala, o assemblea, sottomettersi alla estrazion del bossolo, cioè a dire al sorteggio, come praticavasi con le cerne ove occorresse designare gli artigiani necessari per servire le artiglierie sulle navi, formare pattuglie notturne nelle città murate, montare dì guardia alle porte, scortare convogli di polveri e di munizioni da guerra ed estinguere incendi nelle province di terraferma. I bombardieri di Venezia infine, dovevano esercitarsi nei pubblici bersagli di S. Alvise e del Lido, "onde ammaestrarsi nel maneggio di tutte le armi che usar debbono in guerra, con cannoni ad uso di mar e di terra, moschettoni a cavalletto, fucili e carabine, lancio delle bombe e maneggio della spada".
Oltre a questo tirocinio, i bombardieri veneziani dovevano far mostra di sè nelle pubbliche solennità, in quella dello Sposalizio del mare, nelle feste dell'incoronamento del Doge ed all'atto dell'ingresso dei patriarchi, procuratori e cavalieri della Stola d'oro.Tutti questi servizi erano gratuiti - compreso quello di pompiere cui erano astretti i bombardieri di Terraferma - salvo una bonifica di 8 ducati, corrisposta annualmente dallo Stato per ogni componente dell'arte a pro' della confraternita ed a titolo di maestranza perduta(142).
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