Pagina (112/199)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      È oramai tempo di decidersi - lasciò scritto il Savio nel 1779 - e con ciò noi non facciamo che rappresentare non già sciogliere i dubbi che si affacciano su quest'argomento degli ingegneri militari, ma giudicheremo tuttavia colpa tacere e ritenere alcune riflessioni in merito e che lo zelo ci indica... La disciplina è l'anima dei militari, e la differenza nei gradi rende più sicura la dipendenza ed il buon ordine. Un sopraintendente degli ingegneri adunque, occupato nelle generali riviste per tutto lo Stato, il colonnello ispettore, costante e necessario al Collegio militare di Verona, esercitato per di più ben di frequente in molteplici e varie commissioni... il corpo senza ufficiali... tutto ciò insomma non giova a conservare l'armonia nel medesimo. Bisogna decidersi!...
      (175)
      Finalmente, nel 1782, il corpo degli ingegneri militari cominciò a contare qualche ufficiale ritenuto capace di disimpegnarne gli uffici. Ma siccome quel numero era pur sempre esiguo e di gran lunga inferiore all'organico, così si adottò un servizio promiscuo tra gli ingegneri militari ed i colleghi ingegneri ai confini, una specie di compromesso tra i due corpi tecnici veneti. Sulla fine di quell'anno si trova infatti che i tenenti ingegneri Carlo Canòva e Francesco Medin, unitamente al tenente colonnello Milanovich, prestavano la loro opera nell'arginatura dell'Adige, alle dipendenze del magistrato al detto fiume ed in collaborazione a taluni ingegneri civili(176).
      Indi appresso, rendendosi sempre più frequenti i casi di questo servizio cumulativo, particolarmente nelle province d'Oltremare, le meno desiderate e le più trascurate, "per lo stato di desolazione di tutte le caserme, opere interne ed esterne di fortificazione, ospitali, magazzini, depositi, cisterne ed altro"(177), il Savio alla Scrittura deliberò di meglio precisare i limiti della prestazione comune dei due corpi, e stabilì "che l'aiuto dovesse essere per l'avvenire reciproco, ma libero da ogni vincolo l'un l'altro"(178).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Campagna del 1796 nel Veneto
Parte I (la decadenza militare della serenissima. Uomini ed armi)
di Eugenio Barbarich
Tip. E. Voghera Roma
1910 pagine 199

   





Savio Stato Collegio Verona Carlo Canòva Francesco Medin Milanovich Adige Oltremare Savio Scrittura