.. specie della piazza di Zara, il più forte propugnàcolo della provincia di Dalmazia, e delle riflessibili mancanze e bisogni riconosciuti nelle sue interne militari fabbriche. Non mi sorprende però, Eccellentissimo Signore, le grandiosi somme che occorrerebbero per un general restauro di esse opere, bensì il riconoscere una grande parte dei danni medesimi portati dalla malizia degli uomini e per difetto di convenienti diligenze, che profittando delli primi intacchi in un'opera la riducono in consunzione in breve spazio di tempo, senza alcun riguardo nè timore. Tanto maggiore fu la mia sorpresa quando vidi considerabili mancanze in situazioni che sono alla vista delle sentinelle e degli stessi corpi di guardia. Il quartiermastro dovrebbe essere uomo di fermissima attenzione ed attivo, avere registri esatti ed accompagnare gli ingegneri nelle visite che essi dovrebbero fare.... ma invece nulla avviene di tutto questo. Manca il ponte che traversa il fosso capitale della piazza di Zara alla porta di Terraferma, unica comunicazione con il continente, e per conseguenza la sola parte per la quale si può entrare in Zara da tutta la estesa provincia, per la via di terra; è rovesciato il molo dalla parte di mare. Vi si rimediò con un ponte provvisionale, ma è bisognevole di restauro, ed il molo è sfasciato dalla violenza delle onde
(180).
Nè in migliori condizioni di Zara - la Venezia della Dalmazia - erano le altre piazze e castelli del littorale e dell'interno: "Spalato - soggiungeva l'ora detta relazione - ha una situazione stupenda per sè. L'imperatore Diocleziano vi eresse il suo palagio ed ha per appoggi il castello di Clissa per proteggerne il commercio verso l'interno e quello di Sign(181). Ma Spalato è ora in decadimento ed un nemico può eseguirvi un colpo di mano.
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