(190)
Tale fu l'ordinamento del corpo di travagliatori Veneti suddiviso in due compagnie: una destinata ai lavori di Levante, l'altra a quelli della Dalmazia(191). È chiaro adunque che l'idea di istituire un corpo del genio militare era ben lungi ancora dalla mente dei governanti veneti nel 1785. E come non bastassero ad attestarlo le espressioni del senatoconsulto ora citato, v'ha ancora il libro dei Doveri del Corpo dei Travagliatori, pronto a ribadire tale concetto. A custodia delle principali residenze delle due compagnie - cioè la Cittadella di Corfù ed il Forte di Zara - erano stabiliti dei grossi picchetti di guardia, ciò che dinota la condizione molto simile a quella dei forzati in cui erano tenuti i componenti del corpo.
L'anzidetto libro dei Doveri(192) specifica ancora meglio tale condizione pressochè ergastolana dei travagliatori quando prescrive che, "a far parte di diritto dei detti corpi sono chiamati quegli individui che, dai varî tribunali, uffizi, magistrati e reggimenti, vengono condannati a servire nella truppa. Non possono però introdurvisi gli individui rei di gravi delitti ed infamanti, nè incapaci al lavoro... Dietro parere delle primarie cariche delle province di Oltremare e del Savio di Terraferma alla Scrittura, si possono altresì condannare a servire nei corpi dei travagliatori quei soldati che si mostrassero di mal costume, o indisciplinati, o che meritassero almeno due anni di correzione. Spirati questi due anni e non dando i soldati segni di ravvedimento termineranno quivi l'ingaggio.
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