La prima di queste formazioni si assumeva dagli squadroni in colonna di divisione, "facendo che la testa stia ferma e che conversino le mezze divisioni delle altre, dimodochč rivolgano la fronte alla campagna", cioč verso il nemico(251)
I quadrati si ottenevano invece dalla linea spiegata, ripiegando le ali all'indentro e ripiegandosi ancora ciascuna metą di queste ultime in sč medesime dopo effettuata la conversione verso l'interno, in guisa da costituire nell'insieme il quarto lato della figura. Ciņ fatto tutti eseguivano una conversione individuale "verso la campagna".
Le cariche si effettuavano di regola in modo avvolgente. In quest'arte - tramandatasi tradizionalmente nella cavalleria veneta dagli stradiotti e dai cappelletti - si distinguevano ancora, sul cadere della Repubblica, i Croati. Questi medesimi recavano ancora la palma nel foraggiare, nel portare gli attacchi in terreni intricati e scuri, nel passaggio dei corsi d'acqua ed infine nei combattimenti temporeggianti e nelle ritirate. Le corazze distinguevansi a loro volta nelle salve con i pistoloni, ed i dragoni nei fuochi con i moschetti e nei combattimenti pedestri.
Gli esercizi campali e le evoluzione del Reggimento artiglierģa erano infine regolate, sul tipo di quelle della fanteria, da un libretto appositamente redatto dal brigadiere Strątico.
La carica dei pezzi si eseguiva con la cucchiaia o con i cartocci. Con il calcatoio si spingeva la polvere nella camera della bocca da fuoco e vi si intasava, adoperando all'uopo un poco di strame palustre, delle alghe di mare oppure della paglia aggrovigliata, fintantochč la polvere stessa affiorava nello intorno del focone.
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Repubblica Croati Reggimento Strątico
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