Al caso concreto, Venezia negò ai propri soldati e marinai il necessario per affilare le armi, tenere asciutte le polveri e validi i propri navigli, ed il mal fatto risparmio andò profuso e sperduto nel mantenere sul proprio suolo due eserciti, nemici tra di loro e pronti a sovvertirla.
Ora vediamo un poco addentro a queste cifre. Alla fine della Seconda Neutralità d'Italia (1737) la Serenissima aveva accumulato un sensibile deficit, o sbilanzo - come si diceva nel linguaggio d'allora - epperciò si escogitarono riduzioni, falcidie ed economie, atte possibilmente a colmarlo.
A quell'epoca le entrate annue della Repubblica erano valutate in ducati 5,114,915, cioè a dire in lire 21,426,378 circa: le spese complessive ammontavano a ducati 5,810,037, talchè lo sbilanzo si aggirava annualmente intorno a 705,722 ducati, cioè a 2,960,161 lire.
Da questo complessivo gèttito di pubblico danaro, le spese militari (Esercito e Marina) prelevavano ogni anno due milioni e mezzo di ducati, all'incirca(252).
Tali spese nell'anno 1737 erano ripartite come segue; Arsenale e Tana, ducati 218,037 e grossi 6(253); Spese per l'armar, comprese le navi e le galere, ducati 46,836 e grossi 3; Fortezze, ducati 32,776 e grossi 12; Artiglierie, ducati 25,841 e grossi 15; per formento ad uso di lavoro dei forni, ducati 109,264 e grossi 19. Simile, per formento bonificato alle decime, ducati 215,165 e grossi 6; per le milizie del Lido, ducati 215,107 e grossi 3; per il loro vestiario, ducati 56,594 e grossi 22. Per capitoli varii, quali spazzi (viaggi) dei capi da Mar, sopracomiti etc., ducati 28,512 o grossi 17. Paghe e paghette alle predette autorità e serventi, ducati 28,348 e grossi 17. Per gli stipendi, compreso quello del veltz-maresciallo Schoulemburg(254), ducati 31,296 e grossi 12. Totale per l'ordine militar nella Dominante, ducati 1,008,511 e grossi 23.
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