Dolce nell'alma una tristezza pia.
Caro è l'amplesso d'una madre e santaLa parola che al cor parla la fede,
Ma tutto tace se dal duolo affranta,
Ebbra d'amor, non ha d'amor mercedeL'alma che solo in sè sente la vita,
Nel delirio gentil con te rapita.
Come del masso è l'edera compagna,
Come al ceppo la fronda, ed alla rivaDel fiume, l'onda che in suo gir la bagna,
Indiviso al sorriso che l'avvivaE il trepido sospiro, onde festante,
Le balena un speme altiera innante.
Sol io ramingo ricercando vado,
Un cor che al grido del mio cor risponda,
E d'una cara illusion suadoL'alma d'amor digiuna e sitibonda.
L'argenteo raggio d'una pallida luna baciava le nere e corvine chiome della pensosa giovanetta seduta sola ad un leggiadro tavolino da lavoro, allora che per il tiepido e puro aere si distese il suono della mesta canzone.
Ne erano le note dolci come un sospiro, e parea non domandassero altro eco diletta che un altro sospiro ad intrecciarne l'armonia.
Adelia si scosse... ella intese con avida ansia l'orecchio, quasi che potesse invidiare all'aria ogni suono che gli avesse potuto rapire... i suoi occhi si animarono, un'incitato anelito gli sollevò il petto... la leggiadra sua mano compresse la fronte quasi a frenare la sfrenata danza dei pensieri che dentro vi turbinava, si alzò tacita ed anelante, accostossi al balcone che stava aperto, forse per lasciar corso alla fresca aria della sera...
Ristette immota!.... un giovane svolgeva il canto d'una vicina via, ed il rumore alternato dei suoi lenti passi, giunse solo e monotono all'orecchio della donzella.
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Adelia
di Ulisse Barbieri
1867
pagine 26 |
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