.. e come non doveva amarli?... Eran ben essi i soli testimoni dei suoi dolci colloqui, sentivano sol essi il suono del bacio furtivo che sfiorava le sue labbra di corallo!... Era su quel piccolo e leggiadro terazzino che soleva recarsi anelante e tremebonda ad aspettare una parola che alimentasse la vita del suo cuore, come essi aspettavano la rugiada della sera per aprirsi rigogliosi sul mattino.
La buona signora Caterina, la madre della fanciulla, notava lo schiudersi del soave cuore della sua Adelia a tutti quei teneri sentimenti e ne gioiva, come gioiva Adelia vedendo sul ceppo spuntare la rosa con tanta cura da essa fatta germogliare... Era il frutto della sua educazione semplice e pura che gli apriva innanzi i suoi tesori!... povera madre!... Oh sì ben tu ne potresti gioire!... credo che gli angeli che la sublime poesia del cristianesimo ha creati con immortali simulacri, sorridessero del suo sorriso?... ma non sul ramo fronzuto della rosa canta sempre l'usignuolo!...povera Adelia! In faccia alla buona madre era sì modesta e sì pura la parola di Carlo!... stringendosi al seno l'innocente fanciulla, era sì tenera, sì ardente la sua voce!... E la menzogna può ella vestire una forma sì turpe?... l'anima può ella insudiciarsi dal lezzo della colpa quando espande dalle sue labbre un profumo di cielo?...
Era una sera, la madre, incomodata lievemente, erasi coricata... Adelia che intenta la vegliò sino ad ora piuttosto tarda... diè a lei la felice notte con un bacio... poi si ritrasse alla sua cameretta.
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Adelia
di Ulisse Barbieri
1867
pagine 26 |
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Caterina Adelia Adelia Adelia Carlo Adelia
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