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      ... non è vero?... mi ami?... Oh sì, lo sento!... lo sento entro me, me lo dice il cuore co' suoi palpiti febbrili, ed allorquando sola, raccolta nel silenzio della mia cameretta, sogno i bei sogni della mente, ed il pensiero evoca dal passato il suono lusinghiero delle tue dolci promesse, ti veggo unire la mia alla tua destra, mentre gli angeli del cielo sorridono al nostro amore.... ma perchè non parli... Carlo!... dì? che ti ho io fatto?... non mi diedi io a te? per te solo? sì tutta per te... per un tuo bacio... per un tuo sorriso... per dirti che ti amavo, Carlo!...»
      Carlo taceva... la sua mano tremante, ma non del tremito che altre volte comunicavagli l'ardore del sangue che gonfiava le vene nel furore voluttuoso d'un pensiero, stringeva quella ardente della fanciulla.... la guardò. Ed era sì bella, in quel trasporto convulso!... era sì bella, fisso ne' suoi occhi il suo sguardo...ch'ei chinossi su quell'esile fiore, che esalava sul suo seno tutto il suo profumo vitale. Adelia parve raccogliere da quello sguardo la forza che implorava... parvegli di veder in esso riflessa un'immagine del passato... I mille pensieri tumultuosi che vedevansi cozzare nel lampo dei suoi occhi... parvero raggiungere il culmine vertiginoso d'una meta prefissa... e tremebonda, smarrita, cercando invano soffocare una parola che gli usciva traboccante dall'anima... Carlo!... gli ripetè di nuovo... tra poco... ella ristette ancora, poi raccolta in un supremo sforzo tutta la fuggevole energia della sua anima.


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Adelia
di Ulisse Barbieri
1867 pagine 26

   





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