La seduta è aperta a tre ore.
Circa trecento deputati stanno nel foyer del Grand-Téatre. Fra i deputati notansi i membri del Governo di Parigi con Favre, e i generali Chanzy, D'Aurelles de Paladines, l'ammiraglio Fourichon, Thiers, Baze, già questore nell'Assemblea del 1848, e Paul de Rémusat. Due membri della Delegazione di Bordeaux e Gambetta mancano.
Duecentocinquanta o trecento deputati si radunano nella sala dell'Assemblea.
Vi entra Rochefort. Porta una camicia rossa e prende posto sul penultimo banco della montagna.
Dopo breve discussione viene costituito il seggio della presidenza, quand'anche l'Assemblea non sia ancora in numero, e ciò perchè si crede necessario far sapere tosto al paese che l'Assemblea è legalmente costituita.
Rimane perciò presidente il decano d'età signor Benoit-d'Azy e segretari i signori Duchatel, de Castellane, Ebraly e Paul de Rémusat.
Per la gravità della circostanza il presidente propone di dichiarare che l'Assemblea è costituita. La proposta è adottata all'unanimità.
Benoit d'Azy, che occupò come presidente per età, il seggio della presidenza fino alla definitiva costituzione degli uffici, ha 75 anni, ed è un legittimista ultramontano che combattè nelle varie fasi della sua vita politica con ugual forza contro l'Orleanismo, la repubblica e l'impero. Sotto la sua presidenza venne tenuta la famosa seduta dei deputati nella Mairie del decimo circondario il 3 dicembre 1851.
Fu egli quello che proclamò in quel giorno fatale la destituzione del presidente Luigi Bonaparte, ed egli è di nuovo colui che inaugura la prima assemblea repubblicana dopo la caduta dell'impero.
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