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      E quest'albero sorgerà, grazie a te, e cuoprirà colla sua benefica ombra i due emisferi!... e gli eroi dell'antichità e i santi martiri della libertà si sveglieranno dal fondo dei loro sepolcri consolati, per baciarne le radici.
     
     
      CAPITOLO IV.
      ANCORA L'ASSEMBLEA DI BORDEAUX.
     
      L'assemblea francese procedè rapidamente alla verifica dei poteri.
      Fu stabilito che i deputati avrebbero ricevuto 9,000 franchi di stipendio annuo, 12,000 i questori. Lo stipendio del presidente doveva essere di 50,000.
      Grevy fu nominato presidente ed in un programma che presentò ai suoi elettori, riassumeva la sua professione di fede.
      «I vostri rappresentanti diranno che se la Francia deve, ad ogni costo, salvare il suo onore, essa non vuole però correre inutilmente alla rovina. Quanto alla Costituzione io non ho qui da fare una professione di fede nuova. Ho detto una volta, e lo ripeto: Io fui, sono, e sarò sempre fino alla morte repubblicano.
      Mi riassumo dunque:
      La Repubblica sempre:
      La pace, salvo rivincita, con tutte le condizioni accettabili.
      Ecco il mio programma».
      Non erano però con lui che 150 deputati al più, il resto dell'assemblea componevasi di monarchici, e di clericali più o meno bene mascherati e divisi parte in legittimisti borbonici, in orleanisti e bonapartisti.
      Nella seduta del 16 febbraio, venne a galla la profonda scissura di questi partiti che preparavano alla Francia giorni nefasti - e di cui furono frutto mostruoso le lotte che seguirono poi tra la Comune di Parigi ed il Governo di Versailles.
      La sala era popolatissima, - Rochefort è presente, - Gambetta non è ancora giunto.


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Gli incendiari della Comune
di Ulisse Barbieri
Legros Felice Milano
1871 pagine 143

   





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