Il disait à ses amis:
Grace à c' plan j' debloque Paris.
e che si canta molto nei sobborghi.
La lotta dei partiti arrivava frattanto a quel cozzo formidabile da cui doveva nascere la guerra civile.
Due elementi estremi primeggiano nel popolo francese; l'elemento ateo, materialista, socialista, e l'elemento clericale, bigotto e reazionario.
Sono eccessivi entrambi e formanti fra loro il più fiero ed irreconciliabile contrasto, ed è codesto antagonismo appunto che produce i sussulti e gli sconvolgimenti in mezzo ai quali la Francia si dibatte da ottant'anni a questa parte.
La sua vita è una continua oscillazione fra l'anarchia ed il dispotismo, fra il materialismo e la superstizione. È una vicenda continua di sfrenatezze impazienti o di dispotismo assoluto.
A questi due elementi contrarj messi così in aperta lotta tra di loro dalla eventualità dei fatti, aggiungansi i disastri della guerra, la sopraeccitazione degli animi, lo sfacelo dell'esercito, lo scioglimento d'ogni autorità, e si avrà un'idea di ciò che poteva e doveva nascere da un urto che sentivasi vicino ed inevitabile.
Prima dell'armistizio la lotta civile era impedita dalla pressione della guerra collo straniero; cessato questo motivo che imbrigliava ancora le passioni che già ruggivano, doveva necessariamente, non stornata a tempo, sfrenarsi la lotta fratricida, irresistibile e feroce.
La profonda divisione degli animi si manifestò fino dalle elezioni all'assemblea, la quale riuscì un incomposto miscuglio di repubblicani, di legittimisti e di retrogradi.
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Paris Francia
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