Mentre l'estrema provincia mandava deputati monarchici e conservatori, Parigi eleggeva i suoi più ardenti e sicuri repubblicani.
Vi fu quindi nell'assemblea una maggioranza che diede il primo e fatale saggio delle sue idee, espellendo quasi dalla Francia Garibaldi. La più bella personificazione della democrazia.
La massa che sentiva invece quel sentimento di riconoscenza per l'uomo che aveva alla Francia portato il suo braccio, e che rispondeva con un'abnegazione senza pari ai dolorosi ricordi di Mentana, ne fu offesa e protestò colle dimostrazioni le più entusiastiche fatte all'uomo che essa non era rea del vile fatto.
Questa massa si staccava dunque dall'assemblea che era pure fatalmente il governo della Francia, per non voler essere complice nè compartecipe di quel suo vigliacco atto di sconoscenza e di bassa codardia.
Tra l'assemblea e una grande maggioranza della popolazione già allarmata da noti precedenti su cose e uomini che la stampa democratica denunciava arditamente al popolo, aumentavansi quindi i motivi di quell'avversione che deve arrivare all'odio il più incompatibile e violento.
Si era aggiunto a ciò la rettificazione d'un trattato che feriva profondamente l'orgoglio del popolo francese ed in ispecial modo i parigini assoggettati, benchè per pochi giorni, alla occupazione straniera.
Il timore che la forma d'un governo repubblicano, carissimo ai parigini, corresse grave pericolo, in vista del colore monarchico del maggior numero dei deputati che lasciavano troppo apertamente intravvedere il desiderio d'una restaurazione, insinuavasi già sinistra ombra negli animi.
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