Essi sfilarono lungo i boulevards, gridando viva la repubblica e viva la Comune. La voce che un accordo era avvenuto si sparse rapidamente nella città.
Ma il Comitato centrale non volle accettare la convenzione fatta dai suoi delegati. Esso rifiutò nettamente di prorogare per una terza volta le elezioni. Ogni tentativo fu inutile. Le probabilità di una lotta fratricida parevano ritornate. Gli amici dell'ordine aveano comperate diverse altre mitragliatrici. I generali della repubblica sociale facevano fortificare maggiormente le barricate della piazza Vendôme e del Palazzo di Città.
Alcuni magistrati municipali e sei deputati della Senna, vollero ad ogni costo evitare la guerra civile. Essi acconsentirono alle elezioni immediate, ed invitarono i cittadini ad accorrere numerosi alle urne.
E così avvenne che mentre l'ammiraglio Saisset col suo proclama si diceva d'accordo coi maires, gli stessi maires mandarono fuori quest'altro, col quale essi si mettevano d'accordo col Comitato.
REPUBBLICA FRANCESELibertà, fratellanza, uguaglianza, giustizia.
I deputati di Parigi, i sindaci e gli aggiunti eletti, reintegrati nelle mairies dei loro circondari, e i membri del Comitato centrale federale della guardia nazionale, convinti che il solo mezzo di evitare la guerra civile, l'effusione del sangue a Parigi, e in pari tempo di consolidare la Repubblica è di procedere alle elezioni immediate, convocano per domani, domenica, tutti i cittadini nei Collegi elettorali.
Gli abitanti di Parigi comprenderanno che nelle attuali circostanze il patriottismo li obbliga d'andare tutti a votare affinchè le elezioni abbiano quel carattere serio che solo può assicurare la pace nella città.
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