VIVA LA REPUBBLICA!
(Seguono le firme di cinque rappresentanti della Senna presenti a Parigi e quelle dei sindaci e aggiunti).
Dopo ciò Saisset credette che a Parigi non c'era altro da fare e se ne andò a Versaglia. Partì da Parigi a piedi; per non essere riconosciuto, si era messo un paio d'occhiali e teneva in mano un numero del Rappel.
Poco dopo aver passato la porta, l'ammiraglio salì in una vettura che l'aspettava e arrivò a Versaglia senza impedimenti.
Dopo la partenza dell'ammiraglio il partito dell'ordine rimase scoraggiato, e abbandonò ogni idea di resistenza. La rivoluzione dominò in Parigi senza contrasto.
Tutte le guardie nazionali dell'ordine ritornarono immediatamente alle proprie case. I battaglioni dell'Hôtel de Ville abbandonarono dal canto loro varie posizioni occupate, levando su molti punti le barricate erette, ma conservando la piazza Vendôme, quella dell'Hôtel de Ville, Battignolles, Montmartre e Belleville.
Mancando il tempo materiale di convocare gli elettori, i cittadini si radunarono per le strade, ed i boulevards, dalla Bastiglia alla Madeleine, presentavano dalle nove ore a mezzanotte uno spettacolo dei più interessanti. Centinaia di gruppi si erano formati, ed ovunque, dopo essersi scagliati contro l'assemblea ed approvata la condotta conciliatrice dei maires e deputati di Parigi, si conchiudeva da molti colla necessità di recarsi tutti l'indomani a votare, onde insediare al più presto un potere municipale legalmente eletto.
Le elezioni avvennero dunque in Parigi il 26 marzo(1).
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