Pagina (50/143)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La votazione fu scarsa, in causa della precipitazione in cui fu ordinata, del consiglio d'astensione, tanto facile a seguirsi, dato da varii giornali e finalmente per l'assenza da Parigi di quella parte della popolazione che aveva abbandonato Parigi minacciata dalla guerra civile.
      Duecentomila elettori si recarono alle urne, e, meno pochi quartieri aristocratici, l'affluenza degli elettori fu numerosa e relativamente proporzionata al numero degli inscritti. Giammai elezioni avvennero con maggior calma e tranquillità, sia durante la votazione, che durante lo scrutinio. La città riprese il suo aspetto ordinario. Tutte le botteghe eransi riaperte, i pubblici passeggi invasi da una moltitudine gaia e noncurante.
      Intanto il nuovo governo pensava a fortificarsi contro qualunque attacco.
      Alla piazza Vendôme i cannoni che erano stati levati dalle barricate vennero rimessi in posizione.
      A Batignolles si eressero nuove barricate e per poter liberamente circolare in quel quartiere come in quello di Montmartre, senza deviare dal proprio cammino od allungarlo, i passanti venivano costretti, pro forma, a concorrere all'erezione di quelle barricate. Citoyen, votre pierre! si gridava e il passeggiero doveva raccogliere da terra una pietra qualunque e posarla sulla barricata.
      Qualunque dovesse essere l'esito della lotta che stava per cominciare, il fatto era compiuto. Parigi si era emancipato col governo di Thiers.
      Il guanto era stato lanciato, ed i due partiti si misurarono corpo a corpo. Luis Blanc scriveva in risposta a Cernuschi, che gli chiedeva quali fossero le sue idee sulla Comune e sulla posizione dei due movimenti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Gli incendiari della Comune
di Ulisse Barbieri
Legros Felice Milano
1871 pagine 143

   





Parigi Parigi Vendôme Batignolles Montmartre Thiers Blanc Cernuschi Comune Parigi