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      Parigi giudicata da Petrucelli della Gattina.
      Parigi, aprile.
      Quel benedetto programma di cui vi diedi un riassunto nell'ultima mia, ha suscitato un diabolico garrito nei giornali partigiani dell'assemblea.
      Doveva esser così.
      Chi lo accusa di vago, chi di fantastico, chi di pattume di vecchi sofismi, chi di mancanza di senso pratico; ed ognuno a bezzicarlo dal lato che più lo molesta.
      Due proposizioni però hanno destato una riprovazione unanime e generale; l'universalizzamento della proprietà e del potere; l'associazione delle Comuni autonome della Francia!
      In queste due proposizioni, si è creduto scorgere che la Comune dimanda: il federalismo ed il comunismo.
      Da cinque settimane, il partito che impera all'Hôtel de Ville ha subito dei quotidiani e profondi cambiamenti. Il comitato centrale è stato annullato. Ventisei membri eletti hanno dato la loro dimissione per incompatibilità di principii - e ieri ancora si ritiravano due uomini notissimi, Fèlix Pyat e Rogeard - l'autore dei famosi Propositi di Labieno. Degli uomini comunemente noti non rimangono che l'equivoco Delescluze. Io non so più, alcuno non sa più chi siano, cosa siano, cosa vogliano gli uomini che compongono la Comune di oggidì. L'Internazionale sembra messa da parte, e ieri si parlava altresì di un nuovo arresto di Assì. Potria dunque esser possibile che dessi avessero tendenze comuniste, o piuttosto socialiste, nel senso di Fourier. È incontestabile ad ogni modo che essi sono federalisti, e che navigano in quel vago tenebroso che addimandasi la repubblica universale.


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Gli incendiari della Comune
di Ulisse Barbieri
Legros Felice Milano
1871 pagine 143

   





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