Questa è il pernio della discordia. Un'assemblea anche più trista - e lo sarebbe forse - non sveglierebbe tanti odii, tanti timori, tante ripugnanze. Senza la diversione della battaglia intorno Parigi, l'Assemblea non avrebbe adesso l'ombra di valore morale. Ora sventola come l'orifiamma della Francia perchè serve di padiglione al vascello dello Stato. Quando la bandiera della Comune sarà abbattuta, quella dell'Assemblea non sfrangerà lungo tempo i campi dell'aria.
I combattimenti sotto Parigi vanno sempre male per i federali. Però i Versagliesi non avanzano gran che. Neuilly e Asnières si possono oggimai dire neutralizzati. I federali non vi son più. Ma i Versagliesi non possono radicarvisi. Gli uni si ritengono sulla seconda sinistra, gli altri sulla destra della Senna. Ad ogni conto rimarrà il cómpito più arduo: pigliar d'assalto le mura, poi la città, barricata per barricata. Ed in fine, quando l'esercito del signor Thiers si sarà impossessato di Parigi, esso avrà pigliata una città nemica che abbomina l'Assemblea, e il signor Thiers più che non fu mai abborrito il tedesco.
La legge del fitto, essa sola, ha volto loro contro più di 200 mila parigini, i quali, pagando un fitto inferiore di 600 franchi annui, credevano di essere esonerati da una parte della pigione. La Commissione l'aveva sanzionato: la maggioranza ha respinto l'articolo 8 che legislava questa misura.
Che farà di Parigi nemica, l'Assemblea a Versailles? L'imperatore Napoleone III è caduto, vinto, non dall'orrore che ispirava a Parigi, ma dal semplice broncio di questa fantastica città. Da trentasei ore si combatte sullo spazio delle rive della Senna che intercede fra Neuilly ed Asnières.
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