Alle 4 le truppe spedite per reprimere il movimento alzarono il calcio del fucile in aria. Alle sei la Comune è stata proclamata alla Croce rossa. Alle 8 altre truppe attaccarono la Guillotière e il cannoneggiamento vi cominciò. Alle 10 di sera le truppe presero il palazzo municipale di quella sezione e le barricate. Però il fuoco di moschetteria durò fino a questa mane alle 5. Si contano circa 200 morti. L'ordine è ristabilito e le truppe occupano la Guillotière.»
Il generale Cluseret mandava la sera del 29 il seguente rapporto alla Commissione esecutiva:
«Vengo dalla visita dei forti d'Issy e Vanves. La difesa del forte d'Issy è eroica. Il forte è letteralmente coperto di proiettili, eppure tutti ridono. È cosa grande! Mentre io ero al forte di Vanves, ho assistito a un combattimento di fucileria tra Versagliesi, che ha durato tre quarti d'ora. Meudon è in fiamme».
Le cannoniere della Comune hanno incominciato a prendere la loro parte attiva alla lotta.
Queste fortezze galleggianti, in numero di sei, sono ancorate sotto gli archi del ponte-viadotto del Point-du-Jour, e quindi completamente riparate dal fuoco degli artiglieri versagliesi. Una settima cannoniera, La Liberté, più piccola delle altre, facile a manovrarsi e che pesca assai poco, bordeggia tra il viadotto del Point-du-Jour e il Bas-Meudon. Questa piccola barca, montata dai migliori puntatori, si avanza da 2 a 400 metri sulla Senna, sprigiona la sua bordata, indi ritorna a tutto vapore a rifugiarsi dietro il viadotto, sino alla stazione dei battelli-mosca.
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