Il comitato invano faceva sforzi terribili. Al movimento mancava una mente suprema che lo dirigesse. La diffidenza s'infiltrava dei membri stessi della Comune. L'oro dei partiti che tendevano ad un solo scopo a far abortire l'Internazionale, ad infamarne gli uomini, a contaminare le barricate erette per la difesa della libertà cittadina minacciata dalla reazione del governo di Thiers, amalgamava già agli onesti del Comitato centrale i maniaci del Comitato di salute pubblica il quale ricordando il tremendo Comitato del 93, non aveva di spaventevole che il nome, e non sapendo imporsi colla vigorìa di una di quelle estreme risoluzioni che possono salvare una causa, si minava col ridicolo. Si avvicendavano decreti sopra decreti, si ordinavano arresti, si privavano i punti minacciati delle braccia che li avevano fino allora difesi, si dubitava oggi di Cluseret, domani di Rossel. La dissoluzione guadagnava quel corpo in preda alla febbre. Si sentiva che nella Comune vi era il delirio. Il delirio dell'agonia. Le truppe di Versailles d'altra parte mettevano un accanimento spietato in quella terribile caccia alla macchia di uomini che pure dovevano aver comune la patria come l'idioma!... La strage di Clamart fu uno di quei primi atti di ferocia che fece inorridire il mondo, pure non doveva essere fatalmente che un meschino episodio di quegli orribili massacri che si perpetrarono poi in nome dell'ordine, e sotto l'egida dell'autorità legale fatta strumento d'inique vendette, e di infami mostruosità. Il 22° battaglione di cacciatori era riuscito a circondare la stazione e ad entrarvi senza aver sparato un colpo di fucile.
| |
Comune Internazionale Thiers Comitato Comitato Comitato Cluseret Rossel Comune Versailles Clamart
|