Il ministro delle finanze attuale - l'archimandrita del protezionismo - fa grandi assegni sul reddito delle dogane. Dovunque potrà, e' riformerà le tariffe. Ed il trattato con l'Inghilterra è di già condannato a morte. Pouyer-Quartier, se resta al posto, prepara un Sédan finanziario alla Francia. Tal sia di lei. Il mercato di Francia non è indispensabile che per pochi oggetti. Le nazioni lo tratteranno, fino al punto che torna loro utile, con la legge della reciprocità, e compreranno e venderanno dove troveranno condizioni più miti. L'industria francese si troverà così esclusa poco a poco dai mercati europei e messa all'indice dalla concorrenza, per l'elevazione dei prezzi. Ciò profitterà all'Inghilterra, alla Svizzera, alla Germania ed a noi stessi, se sappiamo navigare con accortezza fra questi grandi cetacei industriali. Io sono convinto però, osservando il movimento economico che si opera in Francia, che il protezionismo non trionferà. Esso è il clericalismo e la monarchia nell'ordine economico.
Quando le elezioni suppletorie avranno avuto luogo, il centro diverrà il perno della Camera; e noi crediamo che allora si dichiarerà la costituente. Le nuove elezioni saranno repubblicane, di quella gradazione di colore cui rappresentano Jules Favre, Grévy, Simon, Picard, e i convertiti orleanisti del partito che segue il signor Thiers.
A questo partito si agglomerano il duca di Broglie, Malleville, Remusat e tutti i vecchi e nuovi parlamentari liberali i quali sono numerosi, influenti, capaci ed intraprendenti.
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