Ah! guai se i rivoluzionari d'occasione avessero logica! Ma l'essere insorto gli è raramente essere rivoluzionari per mestiere. Prova Mazzini, Louis Blanc, Proudhon, Jacoby, Kossout.
La rivoluzione, che da due settimane e più fa il Comitato di salute pubblica, suscita più dispetto e pietà che paura o apprensione di mali. Altri giornali sospesi, che sotto un altro nome riappariscono l'indomani; altre visite domiciliari per pescar traditori e refrattari; altre minaccie di rappresaglie sugli ostaggi; la carta personale, per constatare l'identità; la facoltà data ad ogni guardia nazionale di arrestare chi non è munito di questa carta; e cui nessuno ha, e nessuno dimanda; le chiese, in cui il giorno si cantano messe e la sera si trasformano in clubs; le barricate che incepperebbero la circolazione, se vi fosse chi circolasse; la mobilità del personale dei governanti, se governassero, e tutti che sospettano di tutto e di tutti, e con ragione... ecco l'addizione approssimativa degli atti di questo terribile Comitato di salute pubblica!
Tutto va malissimo; però tutto tiene ancora e terrà per un pezzo, se non vi sarà tradimento - ciò che vi sarà e forse più presto che non si pensa. I federali non hanno più forti - tutti presi dai realisti; le porte sono in frantumi da un mese, sopra tutto la porta Maillot; la cinta dei bastioni è bombardata da 600 cannoni, da mane a sera, e da sera a mane; in parecchi punti questa cinta è forellata come una schiumarola; ed ora la si batte a breccia da due giorni; i cannoni dei baluardi non appena pigliano la parola, le batterie di fronte li riducono al silenzio; in ogni sortita, i federali hanno la peggio; eppure tutto va, la resistenza non scema, il coraggio non infiacchisce, la speranza vive, la decisione di resistere è irremovibile!
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