E si battono, si battono, si battono. Dopo le ridotte i forti, burbanzano i proclami; dopo i forti la zona, dopo la zona il recinto bastionato, dopo le barricate, dopo le barricate le case una dopo l'altra... Versailles vincerà; ma quando ed a qual prezzo!
Versailles pagherà, in fin dei conti, chi gli consegna Parigi.
Ed è questa l'unica paura della Comune e di Delescluze, che oggi ne compendia tutti i poteri. Ah! se la Comune avesse avuto un programma sobrio, savio, netto e fisso, ed un uomo per farlo eseguire! Comunque e quante volte i parigini, e la Francia, e Thiers egli stesso, prima di tutti, più di tutti, avranno a rimpiangere che la Comune non abbia saputo trionfare!
CAPITOLO X.
LA COMUNE E VERSAILLES.
Le cose toccano il loro sviluppo fatale e terribile. I federali hanno mantenuta la loro parola. Thiers ha una immensa responsabilità sulla sua coscienza da gesuita; quella d'aver voluto che quanto accadde avvenisse. Pochi giorni prima che sotto alle rovine di Parigi si seppellisse quel partito che credeva e voleva barricare col proprio petto la ristaurazione monarchica che si sente bene essere il programma dell'assemblea di Versailles, si poteva ancora transigere ed evitare così gli orrendi mali che colpirono la Francia e che porteranno per logica conseguenza i mostruosi eccidii a cui si doveva abbandonare l'Assemblea. L'orda vigliacca dei suoi soldati fuggiaschi; quei prigionieri di Sédan e di Metz, non domandavano miglior cosa che donne e fanciulli, vecchi e prigionieri da scannare, per mostrare quell'eroismo che credettero bene di conservare per miglior occasione dinanzi alle armate prussiane.
| |
Parigi Comune Delescluze Comune Francia Thiers Comune Parigi Versailles Francia Assemblea Sédan Metz Versailles Thiers
|