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      E giustizia era fatta!
      La medesima tattica fu seguita sotto Cavaignac, nelle lugubri giornate di luglio 1848, e da Saint-Arnaud nell'imboscata dei masnadieri 1852.
      La tradizione è stata rispettata.
      E come di poi l'artiglieria ha fatti dei progressi, ed oggi ha il primo posto fra gli ordegni di guerra, di essa si è fatto spaventevole uso. La truppa ha bombardate le case dove gl'insorti si erano appostati ed il fuoco e la mitraglia hanno scoraggiati coloro che gli uomini non osavano o non potevano attaccare. Che importa la città, gli edifizi, i monumenti, gli abitanti? si dirà più tardi, si dice già adesso: quelli scellerati della Comune! - come si diceva nel tempo della guerra: quelle orde selvaggie di prussiani! Ed è così che la gente d'ordine narra poscia la storia.
      La battaglia vera sulle barricate cominciò dunque alle quattro del mattino, il 23 maggio. Da questa e dalle case federali opposero una terribile moschetteria alle truppe che avevano occupate pure le case all'altro estremo della via o si appiattavano agli angoli.
      Infrattanto si faceva avanzare il cannone. I federali ne avevano pochissimi, perchè tutte le loro bocche a fuoco erano state trasportate alle mura o sulle barricate adiacenti. Una barricata su dieci avrà avuto forse un piccolo pezzo o una mitragliatrice. I soldati, al contrario, ne erano provvisti a dovizia. Il cerchio del cambiamento si estendeva.
      I soldati avanzavano e si battevano disperatamente. Sono in parte soldati dell'impero, reduci dalla prigionia, gendarmi, fanteria di marina, cacciatori di Africa - truppe essenzialmente solide - a cui, del resto, si era tolto il ruzzo dell'esitare, minacciando di fucilazione chiunque rinculasse.


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Gli incendiari della Comune
di Ulisse Barbieri
Legros Felice Milano
1871 pagine 143

   





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