I marchesi del Carretto, ai quali era toccata quella porzione litorana del retaggio aleramico, avevano innalzato il castel Gavone intorno al 1100. Uomini in continuo stato di guerra con vicini e lontani, dovettero eleggere a loro dimora e presidio un luogo discosto dal mare e manco accessibile alle incursioni dei barbari, che infestavano in que' tempi le coste della Liguria. Epperņ, da principio si fortificavano in Orco, Verzi ed altre villate sui monti; indi, scemato il pericolo, o cresciute le forze, calarono a Pertica, dove sorse appunto il castel Gavone, due miglia distante dalla riva del mare.
Ci condurrebbe a troppo lunghe e, per giunta, non grate considerazioni, il cercare qual parte della valle fosse da principio abitata. Di certo, agricoltori e pescatori v'ebbero ugualmente dimora da antichissimi tempi. I Romani segnavano in que' pressi una stazione della via militare che correva tutta la spiaggia ligustica, e il nome ad Pollupices ci fu tramandato dall'itinerario di Antonino. L'altro di Finar comparve nell'etą di mezzo, e certo era nome antico del pari, a significare, non gią la finezza dell'aria, come vollero certi etimologisti sconclusionati (Liguria a leguminum satione, Arenzano ab äere sano e simili altre bambinerie), ma dall'essere colą stabiliti i confini tra gl'Ingauni e i Sabazii.
E qui, prudenti, lasciamo da banda l'etą romana, il basso impero e la gran notte barbarica; chč il troppo amore delle minuzie archeologiche non ci tragga fuori del seminato e, quel che sarebbe peggio, della grazia vostra, o lettori.
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Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano 1875
pagine 304 |
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