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      Quanto ai badili e ai martelli, pensò che continuassero il lavoro del giorno addietro, e non vi badò più che tanto.
      - A domani, dunque! - diss'egli. - L'assalto è imminente. -
      E in questa credenza, mandò un soldato ad avvisare il cugino Galeotto(7), che i Genovesi portavano innanzi le artiglierie.
      Venne finalmente l'alba, quantunque grigia, piagnolosa e svogliata. Ma i suoi incerti barlumi non rischiararono nessun apparecchio di macchine, e in quella vece si vide un nuovo steccato a San Fruttuoso, come la mattina antecedente lo si era veduto a Vigna Donna. E l'uno appariva collegato all'altro, come ambedue alla bastita di Castiglione.
      Capirono allora i difensori del castello che cosa significasse la legnaia del giorno addietro, e stupefatti domandarono a sè stessi se i Genovesi intendevano di andar oltre a quel modo, sotto i loro occhi, fino alla vista della Marina.
      La cosa non era del tutto improbabile. I Genovesi andavano meritamente famosi in tutta la Cristianità, ed anco in Turcheria, per la loro eccellenza nelle opere di legname usate alla espugnazione della città. Quest'arte l'avevano ereditata da Guglielmo Embriaco, di cui ho raccontato altrove le mirabili imprese.
      Per altro, dal valoroso Capodimaglio avevano anche ereditato il costume di menare arditamente le mani, e non era da credere che volessero lavorar di accette e martelli più del bisogno. Certo, se avevano fatte tre bastite in cambio d'una, egli c'era il suo bravo perchè.
      Ed erano riusciti una meraviglia, quei tre battifolli, quantunque edificati all'infretta.


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Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1875 pagine 304

   





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