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      Ma proprio in quel punto gli venne veduta madonna Nicolosina, tranquilla in apparenza o noncurante di lui. Se l'avesse veduta in atto supplichevole, chi sa? Il cuore umano è così bizzarro nei suoi moti, che egli forse avrebbe vacillato ne' fieri propositi. Quella apparente freddezza, quella inflessibilità marmorea della donna a cui s'era umiliato poche ore prima nell'espansione dell'affetto e della preghiera, lo raffermarono ne' suoi biechi disegni. E si avanzò allora verso il conte d'Osasco, gli prese la mano e la strinse, la strinse così forte, come se volesse stritolarla.
      Parve quello al conte un saluto di soldato, ruvido sì, ma sincero. La pallidezza del volto e l'aria contegnosa parvero agli altri effetto della perdita del sangue e dell'impiccio di trovarsi in così numerosa brigata, dopo esser rimasto forse due mesi nella solitudine della sua cameretta. E nessuno pose più mente a lui, salvo chi aveva argomento a temere di qualche sua sfuriata, e salvo Tommaso Sangonetto, che conosceva il segreto dell'amor suo e s'aspettava anch'egli qualche frutto della sua stravaganza.
      Avvicinatosi a quest'ultimo, e col sorriso sul labbro, Pico gli parlò sottovoce, mentre faceva le mostre di salutarlo,
      - Stanotte saremo a Noli; - diceva. - Farò di salire con questo bel forastiero sui merli. Chi sa che ad ambedue non tocchi la medesima scala? La sorte e così capricciosa!
      - Ah, Giacomo, non far ragazzate, ti prego! - rispose il Sangonetto, con una ansietà, la cui espressione subitanea non isfuggì al vigile sguardo di madonna Nicolosina.


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Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1875 pagine 304

   





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