- Non lo ha giurato? Non ha bevuto il mio sangue? Così gli bruci il cuore, se egli dovesse tradirmi. Ma io saprò difendere l'amor mio; lo ucciderò, - soggiunse, raccogliendo da terra il pugnale di Giacomo e nascondendolo in seno, - lo ucciderò con questo ferro, se penserà ancora a colei.
CAPITOLO X.
Nel quale si parrà l'accortezza del narratore, per annoiare il meno possibile i suoi benigni lettori.
Così nell'arte della guerra come nell'arte della scherma, botta vuole risposta e le finte non giovano più, se non a patto di precedere il colpo. Ora la risposta di messer Pietro Fregoso al tiro di messer Galeotto su Noli fu per l'appunto di stringere viemaggiormente l'assedio del Borgo. Condotto l'esercito più sotto le mura che non avesse fatto dapprima, il capitano genovese die' fiato a tutte le artiglierie del suo campo, e per dieciotto dì e per altrettante notti fu un trarre indiavolato di bombarde, falconi, ed altri consimili ordegni. Basti il dire che, in quello spazio di tempo, trecento novanta palle di bombarda furono gittate nella terra assediata, il che torna a una razione di forse ventidue sassi da cinquecento libbre ogni dì, senza mettere in conto le palle minori, cioè a dire quelle dei falconi, delle colubrine, cerbottane, ribadocchini, e via discorrendo.
Fu, come i lettori di leggieri argomentano, una grande rovina per le case del Borgo. Per contro, non n'ebbero molto strazio le vite. Morì una povera vecchia, còlta da uno di que' sassi in sua casa; morirono due altre donne, sorde e mute dalla nascita, le quali stavano lavando i loro pannilini nel torrente di Calice, alle spalle del Borgo, e non poterono udire l'avvertimento della campana posta sulla torre di Bichignollo.
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Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano 1875
pagine 304 |
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Giacomo Pietro Fregoso Galeotto Noli Borgo Borgo Calice Borgo Bichignollo
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