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      - No, no, zio! avete fatto benissimo; - gridò la Gilda sollecita. - Dal padrone ci vado io. Sapete? egli è quest'oggi di pessimo umore, e potrebbe farvi una brutta accoglienza.
      - Dici da senno? - chiese mastro Bernardo, con piglio scontento. - Mi pare che chi porta notizie utili....
      - Ma cattive come queste! - interruppe la Gilda. - Credete a me, zio, vi accoglie male; non andate. Io sono di casa e con me non c'è pericolo che si metta in collera.
      - Ma io... - si provò a dire mastro Bernardo, sperando di rimettersi in sella, - io posso dir cose che una donna, una ragazza senza esperienza, non potrà mai mettere in chiaro come si bisogna. Io poi ci ho le notizie di prima mano e tu...
      - Mi fate pensare ad un altro pericolo; - interruppe la nipote. - Che dirà dei fatti vostri il marchese, quando gli porterete voi le notizie date da un altro? Il Maso le ha in prima mano, non voi. E se il marchese vi chiedesse perchè non avete lasciato andare da lui il Maso in persona, che cosa potreste rispondergli?
      - Ma.... - balbettò il povero ostiere. - Lì per lì non saprei.... Ci penserò.
      - No, bisognerebbe averci pensato. Vedrò io, farò io. Voi farete una cosa più utile, di cui vi si darà lode e ricompensa domani.
      - Che cosa? Parla, dilla su, poichè vuoi fare a tuo modo; - soggiunse rassegnato lo zio.
      - Ecco; stanotte, con quanti uomini potete, trovatevi sotto il castello. Ci potrebb'essere bisogno di voi, e, mi capite? l'esserci venuto spontaneamente vi tornerà a grandissimo onore.
      - Che cosa prevedi già tu, nella tua testolina?


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Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1875 pagine 304

   





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