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      Tra i quali, detenne cento venti some di mercanzia di gran valuta, che mulattieri portavano in Francia; e fra l'altre cose vi erano alquante arme per la persona del Re. Del qual fatto il duce Raffaello si risentì assai e ne scrisse lettera a Sua Maestà".
      La qual cosa, m'affretto a dirlo, non tolse che fosse un compìto cavalliere, e che, il 3 di febbraio del 1447, tornata la fazione Fregosa al governo della repubblica nella persona di Giano, messer Pietro fosse restituito alla patria e fatto capitano generale della città, indi deputato all'impresa del Finaro, e da ultimo eletto doge a sua volta.
      Ma non ci dilunghiamo dal nostro argomento. La notte è calata, notte buia e fredda, siccome si è detto, e gravida di tempesta. Giovanni di Trezzo e i suoi trecento fanti escono silenziosi dal battifolle di Pertica, sfilano leggieri a guisa di ombre davanti a quel pozzo, in cui, la mattina di quel medesimo giorno, aveva pigliato un bagno freddo il povero Falamonica. Spartiti in dieci bandiere, ognuna delle quali constava di trenta uomini, cioè a dire dieci balestre, dieci picche e dieci pavesi, i soldati di Don Giovanni di Trezzo (la dominazione aragonese nel reame di Napoli aveva già sparso l'uso del titolo di Don nella maggior parte dei condottieri italiani) si avviarono per l'erta, seguendo il sentiero indicato loro da Giacomo Pico e da Tommaso Sangonetto. Il quale, a dir vero, non ci andava di buone gambe; ma oramai, volere o volare, bisognava uscirne con manco disdoro e non esser nemmeno degli ultimi sulle mura, poichè il Bardineto(16) gli aveva promesso la sua parte di preda!


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Castel Gavone
Storia del secolo 15.
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1875 pagine 304

   





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