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      ... Ma perchè accogliere un dubbio di quella fatta? perchè e con quali speranze si sarebbe ella risoluta di non obbedire a suo padre? Il vecchio aldione pensava ancora a queste cose, quando si vide ricomparire dinanzi il giovanotto, mogio mogio, come un can bastonato.
      - Ebbene! - gli chiese.
      - Ah, Dodone! - esclamò Marbaudo, sospirando. - Io son pur disgraziato!
      - E perchè?
      - Perchè la tua figliuola non vuol saperne di me.
      - O come? che le hai tu detto?
      - Che sarei stato felice.... che non desideravo altro a questo mondo.... insomma, tu sai bene, tutto quel che si dice in simili momenti.
      - E lei?
      - Mi ha risposto che non ha ancora nessuna intenzione di maritarsi.
      - Ma può averne una suo padre, e di maritarla presto, di maritarla subito. Perchè non le hai fatto capire che la cosa piaceva a me, se non piaceva a lei?
      - Questo io le dissi, - rispose Marbaudo. - E soggiunsi che prima di parlare a lei, siccome era debito di un giovane onesto, avevo parlato a suo padre.
      - E ti disse, allora....
      - Che era dolente di farmi dispiacere; ma che quella intenzione non l'aveva ancora, e che voleva rimanere in casa, senza pensieri, come c'era stata finora.
      - Ho capito! - borbottò il vecchio. - Solite scioccherie delle ragazze!
      - Eh, volesse il cielo che fosse così! - rispose Marbaudo. - Ma io credo di sapere, purtroppo, che cosa c'è sotto.
      - Che cosa? Ti piaccia di dirlo anche a me.
      - Eh, niente, niente! Sospetti miei.
      - Ebbene, dimmi che cosa hai sospettato; - replicò Dodone. - Non dovevi incominciare; ora devi finire.


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Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1909 pagine 213

   





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