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      Ma io ti raccomanderò allora più particolarmente l'esempio di Marta. Sei tu disposta a seguirlo? O non piuttosto ti sedurrà quello di Maddalena, la cui giovinezza non fu tutta raccomandabile come l'età matura? Figliuola, io temo per te, così giovane ed inesperta delle lusinghe del mondo. Chiuditi nel silenzio della tua casa, vivi nel cedro della tua onestà, che è buona e fida custodia alla bellezza, e la fa odorare come il nardo di cui Maddalena un bel dì non volle più ungere i suoi biondi capegli, ma i piedi del Salvatore. Questo esempio che la donna pentita mi porge, t'insegni a far sacrifizio e tributo dei più preziosi doni, delle ambizioni, delle vanità che essi portano con sè, all'altare del Dio vero, in cui solo è consolazione, e premio e salvezza. -
      Così girava alla predica il buon canonico Ansperto. La predica era il suo forte, o il suo debole, come vi piacerà meglio di dire. Ed è naturale che si caschi da quel lato verso il quale si pende.
      Nè più si parlò del castellano; e la bianca Getruda se ne partì dal chiostro di Santa Maria senza essersi udita ricordare, come temeva, il nome di Rainerio, del tentatore. L'immagine del serpente biblico aveva decorato e coperto ogni cosa.
      Ma il serpente, o, per dir meglio, il castellano, aspettava al varco la bella figliuola di Dodone. Essa lo incontrò fuor della porta del borgo, e fu accompagnata da lui un buon tratto di strada, fra Cairo e Croceferrea.
      Il barbuto tentatore sapeva dire le cose più tenere, quando voleva, e far risplendere le più belle immagini agli occhi delle donne ambiziose.


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Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano
1909 pagine 213

   





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