- Perchè non in due giorni di lavoro? perchè non tra un'alba e un tramonto? - sclamò Getruda, torcendo le labbra in un amaro sorriso. - Andrei superba tra tutte le donne di questa valle. Ma vedete, il mio maritino? In quattro colpi di falce, questo miracolo d'uomo ha tagliato tutto il fieno nel maggese di San Donato. Oh, oh, il bel maritino ch'io ho! -
Rainerio non potè trattenersi neppur egli dal ridere.
- Ecco una bella pensata, - diss'egli, - che potrebbe mettere a segno il pazzo Dodone e quell'altro sciocco predicatore del canonico Ansperto. Se trovano uno che falci il maggese di San Donato in quattro dì, lo antepongono a Marbaudo; se ne trovano un altro che sia capace di falciarlo in due dì, lo antepongono a quest'altro.
- Orbene, - riprese Getruda, - interponi la tua autorità, bel castellano. Persuadi mio padre a far questa prova.
- Farò meglio! - borbottò Rainerio. Farò meglio! Non è neanche necessario persuadere Dodone. Una parolina al conte Anselmo, quando io gli porterò i lucenti oboli d'oro del fondo di Croceferrea, e avremo messo in un bell'impiccio quel rustico Marbaudo, che tutti vogliono dare per marito alla bellissima Getruda. Promettimi di tener fermo per tutta la settimana.
- Anche per due; - rispose Getruda. - Mio padre vuol rompermi le ossa; ma non vorrà mica ammazzarmi. -
Rainerio le prese la mano e la strinse forte traendola a sè, e ficcando i suoi neri occhi nei bianchi e fiammeggianti di lei.
- Fredegonda! - mormorò egli. - Rammentalo!
- Regina di.... Non posso mai ricordarmi del paese che hai detto; - soggiunse l'ambiziosa fanciulla.
| |
Il prato maledetto
Storia del X secolo
di Anton Giulio Barrili
Fratelli Treves Milano 1909
pagine 213 |
|
|
Getruda San Donato Dodone Ansperto San Donato Marbaudo Getruda Rainerio Dodone Anselmo Croceferrea Marbaudo Getruda Getruda
|